giovedì 14 agosto 2008

Eredità

Esci di casa presto. Non perdere tempo a mangiare, lavarti. Non salutare nessuno, se per caso altri sono svegli. Controlla che l'arma comprata il giorno prima sia pronta. Dirigiti verso dove sai che l'incontrerai. Sarà troppo presto, siediti e aspetta. Non controllare l'arma nella tasca della giacca. Sentila con il corpo. Non ti lasciare distrarre dalla gente che comincia a riempire la strada. Aspetta, sai cosa fare, non avere fretta. Lui arriva prima o poi.

Ecco, lo vedi che arriva. È ancora in fondo alla strada. Alzati e vagli incontro. Tira il cane della pistola. Sentine il clic. Guardalo in faccia da quando lo riesci a scorgere. Pensa a tutto quello che ha pensato nella sua vita. Pensa alle pieghe degli occhi, la linea del naso, le rughe, la bocca. Pensa a chi ama quel viso e a chi ha amato. Pensa a chi ha fatto del male quel viso. Pensa a me. Pensa a me. Ti stai avvicinando a lui. Pensa ai suoi figli. Pensa a chi ti verrà a cercare. Tira fuori la pistola. Tienila lungo il corpo, la canna verso il basso. La folla aumenta, lui si avvicina. Va tutto bene. Sudi e provi terrore. Pensa al suo viso, pensa a me. Ci sei, lui è davvero vicino. Ora è di fronte a te. Alza il braccio e fermati. Fai che capisca. Spara. Spara. Pensa a me. Spara.


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