sabato 9 agosto 2008

Il prossimo giornale sarà migliore di quello di prima

Il prossimo giornale migliore è quello senza testata e che ci sia solo la testata che occupa tutte le pagine ripetutamente senza nient'altro, senza titoli e se ci sono che ci siano solo i titoli e null'altro,
senza occhielli e catenacci e se ci sono che ci siano solo loro, uno per volta e il titolo ad indovinare,
senza foto e se ci sono che ci sia solo una foto tutta pagina – ancora meglio se occupa due pagine ma la soluzione migliore che ne occupi tre quattro cinque riempiendo anche 28 pagine con una foto sola frammentata, senza didascalie e che se ci sono ci sia solo loro senza le foto, senza incipit e se ce n'è uno, che ci sia solo lui senza altro sotto, ma solo bianco sotto, senza firme se non che occupino tutta la pagina e la notizia sia la firma, senza notizie ma con solo quelle che si ritengono non notizie o notizie da non pubblicare, senza il divieto ai luoghi comuni ma solo con luoghi comuni, senza sezioni ma tutto messo a caso o secondo motivi estetici – ma non c'è differenza, senza rubriche ma che il giornale sia una sola rubrica, senza gerenza ma che la gerenza sia tutto il giornale, senza una direzione di lettura – da sinistra a destra - ma che non ci sia direzione, senza colonne ma che ci sia una sola colonna, senza parole ma che ci siano solo disegni, senza lo spazio per la vignetta satirica ma che tutto il giornale sia fatto con una sola grande vignetta, senza satira ma che la satira sia l'estrema serietà di tutto ciò che viene pubblicato – il satirico e forse anche il satiro emergerà dal trattare con serietà anche cose che non si riterrebbero tali e allo stesso tempo senza allusioni puttanesche, senza moralismi ma che sia tutto il giornale un'impresa morale – e moralista all'eccesso fino al lancio di scomuniche, 112 pagine di scomuniche, senza disegni ma solo con una parola ripetuta per tutto il giornale – variazione una parola stampata una lettera per volta in ogni pagina (ma scegliete una parola lunga) oppure una parola stampata lungo tutto il giornale (il lettore dovrà ricomporla montando le pagine tutte insieme), senza commenti ma che sia tutto un lungo commento, senza lo spazio delle opinioni ma che tutto sia opinabile e non ci siano voci autorevoli, senza lettere al direttore e lo spazio per i lettori ma che tutto sia lasciato alle lettere e ai lettori – anche il vuoto bianco della pagina se non arrivassero lettere "ci scriverà domani", senza paura del vuoto, senza marchette ai potenti ma che tutto sia una lunghissima marchetta – chiara evidente conclamata goduta da tutte le parti in causa, senza critiche appena accennate intellettuali manierate ma che sia tutto acritico come le prugne – aspettate e vedrete, senza comici, senza pagina culturale ma che tutto il giornale sia una sola pagina culturale e che allo stesso modo sia pieno di ciò che non viene definito cultura da chi definisce le cose, senza numerazione delle pagine ma che le pagine siano occupate totalmente dal numero di pagina, senza direttori e redattori ma che la pagina sia diretta dal primo che passa per strada secondo il proprio gusto del momento – e metterne il nome del primo che passa su tutte le pagine, senza editori ma che ci sia una entità casuale a fare da editore o al limite un'associazione corporativa ristretta al cerchio dei soci di: amanti dei rotolamenti sui prati, uomini con i baffi folti e vertigini (i baffi folti servono a non guardare giù), illuministi morti da due secoli (almeno), la Pimpa, bambini che amano i cartoni animati ma non sanno chi è Walt Disney, Spiderman, l'inventore del Das, il gruppo dei solleticatori di persone che non ridono, il gatto con gli stivali, sommozzatori claustrofobici, chi ama tagliare l'erba, senza lo sport ma che tutto il giornale sia una performance sportiva – allegare bustine contenente sudore dei redattori occasionali e resoconti e foto dei redattori al calcetto, senza una sola notizia riguardo la politica – le pagine di politica - ma che tutto sia politica, senza un solo spazio dedicato ai programmi televisivi ma che tutto il giornale sia dedicato alla programmazione televisiva almeno una volta con un numero speciale di 224 pagine per farla finita per sempre con i programmi tv – lo stesso dicasi per le previsioni del tempo, senza l'oroscopo fatto con i segni zodiacali ma con una scelta a caso delle migliori previsioni pubblicate a caso – e al lettore si dirà: potrebbe essere il tuo segno!, senza gadget ma che tutto il giornale sia un gadget, senza coccodrilli ma che tutto il giornale sia fatto da coccodrilli – e che tutto il giornale sia un lungo coccodrillo come fanno già ogni giorno i giornali pubblicando ciò che pubblicano, ma questa volta che non sia il loro, senza le foto dei defunti del giorno ma che si pubblichino tutte le foto delle carte di identità del comune dove si stampa il giornale e si pubblichi un numero unico con sopra scritto: "Prima o poi" - con la possibilità di un numero successivo dove tutti quelli ancora vivi (ma se riescono anche i morti) possano comunicare chi piange per chi e facciano ipotesi sulla propria data di morte e volendo di nascita (in questo numero non verranno però pubblicate le foto, così si dovrà indovinare a chi si riferiscono i pianti e le date), senza comunicazioni mortuarie ma con solo le comunicazioni mortuarie o con solo una comunicazione mortuaria di un morto qualunque, senza comunicazioni di auguri ai freschi sposi ma che si esaurisca un numero con una lunghissima cronaca dettagliata di un solo matrimonio – e che valga per tutti come ammonimento, senza auguri per la laurea conseguita ma che si pubblicano gli annunci di auguri di laurea a tutti gli studenti iscritti alle università e gli auguri di diploma e licenza media e licenza elementare a tutti gli iscritti alle scuole – si potrebbe anche fare per tutti i nascituri una lista unica che esaurisca gli avvenimenti (dicesi questo anche per la morte), senza auguri per le nascite ma che si pubblichino chi è nato e dove e come e quando – non ci si limiti al presente e al passato ma si facciano ipotesi anche future (saranno gradite le segnalazioni al riguardo da parte di sensitive, streghe, maghi, donne che gestiscono tabaccherie, benzinai, domatori di leoni e onnipotenti in genere, non dalle donne in attesa – il bus primo o dopo passerà), senza annunci e pubblicità ma che si esauriscano tutti gli annunci e pubblicità in un numero unico di 448 pagine – e negli spazi pubblicitari dei giorni successivi e per sempre scrivere al limite: "qui vedi pagina 334 del numero pubblicitario", ma sarebbe meglio scrivere: "ci siamo capiti", senza paura, senza coraggio, senza niente dentro ma un bel numero vuoto bianco, senza bianchi dentro ma tutto nero,
senza spazi tra le lettere ma che tutto sia attaccato, senza prima o dopo e nemmeno prima o poi ma che tutto sia primadopo e adesso, senza cronaca ma che tutto sia cronaca – fino all'ultimo rigo e fino all'ultimo fatto, senza notizie giudiziarie ma che tutto sia messo sotto processo, senza date ma che ci siano solo le date messe a caso e che occupino tutte le pagine, fin dove si crede si continuerà a pubblicare e poi basta – e che sui giornali successivi se proprio si vuole si faccia riferimento non alla data ma al rigo e alla pagina del numero delle date, senza l'odore della carta ma che tutto sia profumato di odori diversi, senza la carta ma "che si sappia da subito che un giorno il giornale è in edicola ma non ci sarà il giornale di carta nonostante si sia lavorato tutto il giorno a fare il giornale, eh, fino a notte che cosa credete?", senza un orario di uscita ma che esca quando capita e se stai attento ce l'hai sennò, pazienza, che magari il numero di domani esce tra cinque minuti, senza giornale ma che tutto sia giornale fatto con le cose che sappiamo – ci siamo capiti o allunghiamo la lista? senza che ci sia bisogno di pubblicare qualcosa – ma con sopra scritto ogni giorno 'qualcosa' su tutte le pagine e a tutta pagina, senza nessuno che si senta in diritto di essere ascoltato – perché ci si alza e si va a fare pipì, senza nessuno che si senta in diritto di avere la parola – perché le parole non sono di nessuno e la salivazione esiste, senza nessuno si senta in diritto di restare ancora zitto – almeno prima che il tempo che serve per stare in silenzio finisca e non si riesca più a stare in silenzio.

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