mercoledì 22 ottobre 2008

Alla Gelmini glie rode

La verità è che la Gelmini è invidiosa.

Con un esercizio spirituale di sopraffina abilità sono entrato nella testa della Gelmini. Non c'era nessuno e niente. Nè cumuli di idee, né prati fioriti. Niente, solo una piccola macchia che si agitava e fremeva. Piccola ma nerboruta. Ho sentito quello che Gelmini non ha mai detto: "Siete troppo intelligenti. Fate troppo gli intelligenti. Sapete troppe cose. Pretendete di sapere troppe cose. E le volete anche raccontare agli altri per sentirvi intelligenti? Volete trasmettere il sapere? Credete nello scambio - brutti stupidi - con gli altri, nell'incontro unico e un po' da pervertiti tra docenti e studenti. Per cosa, eh? Per cosa fate tutto, se non per il vostro amor proprio? 
Smettetela di leggere, scrivere e fare tutte quelle cose che si fanno in università e vedrete che le cose andranno meglio. 
Presuntuosi imbecilli. E io vi inculo! Tutti!"

La verità è che alla Gelmini glie rode.

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